Con Micholai abbiamo discusso come aiutare i casi sociali della sua regione. Abbiamo capito che hanno enormi problemi: non hanno risorse abbastanza e ora con l'arrivo dei profughi della guerra sono al collasso.
A lui abbiamo spedito il seguente materiale per aiutare i profughi e le famiglie povere dell'Oblast di Rivne:
Lista materiale in donazione per spedizione 11 maggio 2023 | |||||
Descrizione | Quantità | Peso wheight | Total wheight in kg | Prezzo price € | Total price € |
Comodini | 12 | 15 | 180 | 2.00 | 24.00 |
Lavandini | 6 | 25 | 150 | 2.00 | 12.00 |
Carrozzina bambini | 2 | 15 | 30 | 1.00 | 2.00 |
Scatole terraglia | 31 | 25 | 775 | 4.00 | 124.00 |
Pattini a rotelle | 1 | 2 | 2 | 1.00 | 1.00 |
Mobilie tavoli | 18 | 35 | 630 | 5.00 | 90.00 |
Biciclette bambini | 6 | 15 | 90 | 3.00 | 18.00 |
Paletti finestre | 2 | 90 | 180 | 10.00 | 20.00 |
Porte | 40 | 25 | 1000 | 5.00 | 200.00 |
Telaio porte | 40 | 25 | 1000 | 2.00 | 80.00 |
Frigorifero | 1 | 30 | 30 | 5.00 | 5.00 |
Scatole vestiti usati | 128 | 20 | 2560 | 1.00 | 128.00 |
Giocattoli | 10 | 10 | 100 | 1.00 | 10.00 |
Letti | 10 | 50 | 500 | 3.00 | 30.00 |
Seggiolini auto | 3 | 15 | 45 | 2.00 | 6.00 |
Materassi | 15 | 20 | 300 | 2.00 | 30.00 |
Armadi | 3 | 80 | 240 | 5.00 | 15.00 |
Letti ospedale | 2 | 150 | 300 | 5.00 | 10.00 |
Poltrone | 2 | 50 | 100 | 5.00 | 10.00 |
Divani | 9 | 60 | 540 | 5.00 | 45.00 |
Sedie | 3 | 15 | 45 | 1.00 | 3.00 |
Banchi scuola | 1 | 25 | 25 | 1.00 | 1.00 |
Scatole lenzuola | 2 | 20 | 40 | 2.00 | 4.00 |
Piumini | 5 | 10 | 50 | 1.00 | 5.00 |
Ruote con gomme | 5 | 30 | 150 | 10.00 | 50.00 |
Stufa elettrica | 1 | 25 | 25 | 5.00 | 5.00 |
Totale | 9087 |
637.00 |
Ultimi volontari rimasti da sinistra: Werner Brändle, Volodimir, Fernando Zanetti, Luigi Beti
Abbiamo anche realizzato un video delle operazioni di carico e scarico:
Clicca qui per vedere il video.
In collaborazione con l'Associazione Portatori di Speranza nei Paesi dell'est (Hoffnungsträger-Ost Schweiz) all’inizio di gennaio 2022 durante il Natale ortodosso portiamo e distribuiamo in Moldavia più di 2000 pacchi regali. Circa 700 sono stati raccolti nella nostra regione. Il 24 febbraio 2022 succede un evento che cambia radicalmente la nostra attività per l’anno 2022: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
A Chişinăuin Moldavia, i nostri contatti ci dicono che sono arrivati circa 200'000 profughi: sono soprattutto donne, bambini e anziani, perché gli uomini adatti al servizio militare vogliono e devono restare per difendere la patria.
A trent’anni di distanza la storia si ripete, ma l’umanità non impara. Trenta anni prima la Serbia aveva invaso il Kossovo provocando migliaia di profughi. Quella tragedia aveva dato origine alla nostra associazione.
I letti che l’ospedale di Samedan ci aveva dato, assieme a vestiti, mobili e a 150 materassini provenienti dalla Protezione civile, che avevamo spedito con i regali di Natale, vengono utili egregiamente per fare fronte all’ondata di profughi, che vengono sistemati nelle scuole, nelle chiese e nelle palestre.
All’inizio di marzo, assieme al gruppo giovani GOSEE (Gruppo Operativo Sostegno Europa Est), facciamo appello alla nostra gente per raccogliere generi di prima necessità e un’ondata di solidarietà ci travolge.
In una settimana abbiamo raccolto, selezionato, inscatolato, messo su paletti 90 metri cubi di materiale che è partito martedì 8 marzo verso Chişinău.
Il 29 marzo Gleb Suriaha e Pavlo Tekuchev, che con una nostra attestazione hanno potuto lasciare l’Ucraina per raccogliere aiuti all’estero, rientrano in Ucraina con il loro furgone pieno di alimentari, medicine, attrezzature da ospedale e articoli per l'igiene.
Il giorno dopo parte un altro TIR in soccorso dei profughi a Chişinău, con letti, materassi, carrozzine, stufe, sedie a rotelle, tavoli, alimentari a lunga scadenza, piumini e coperte, vestiti, articoli per l’igiene, pannolini, biciclette, sedie, ecc.
L’8 aprile 2022 all’Hotel La Romantica di Le Prese si tiene l’Assemblea generale ordinaria in cui vengono nominati nel comitato due giovani appartenenti al gruppo GOSEE. I due rifugiati Gleb Suriaha e Pavlo Tekuchev, di ritorno dall’Ucraina con altri 7 rifugiati spiegano la situazione.
La stampa ci dedica un articolo per la nostra attività e ci descrive come una realtà associativa fra le più vivaci della valle, una compagine attiva, instancabile e preziosa. Il 25 aprile Pavlo e Gleb partono di nuovo per l'Ucraina con un carico prezioso. Questa volta portano con sé circa 2'000 CHF di lacci emostatici acquistati in Svizzera, perché in Ucraina sono diventati merce rara. Sul campo di battaglia i lacci emostatici salvano la vita a tanti soldati.
Il 10 maggio, assieme al Gruppo ecumenico per l'aiuto umanitario della Bregaglia, organizziamo una serata a Stampa per aiutare le vittime della guerra. Di fronte a tanta brutalità e dolore la popolazione della Bregaglia esprime vicinanza e solidarietà ai colpiti dall'invasione russa e apporta un efficace aiuto. La serata è istruttiva e commovente. Anche in Bregaglia sono arrivati numerosi profughi.
Il 29 maggio Pavlo e Gleb partono per la terza volta con il loro bus strapieno, che ormai ha superato i 350'000 km, con la speranza di arrivare sani e salvi al centro di raccolta ucraino a Rivne. Con loro hanno alimentari, medicinali, articoli per l'igiene e vestiti per l'estate raccolti nella nostra regione. Sono quasi 2’000 km attraverso la Svizzera, Austria, Germania, Cechia, Polonia e Ucraina.
Con la partecipazione dei Comuni di Brusio, Bregaglia e Poschiavo, che hanno contribuito ognuno con 5'000 CHF, prepariamo un altro TIR che il 7 giugno parte con 90 metri cubi di materiale per un totale di 10'860 kg destinato a Chişinău in favore dei rifugiati ucraini.
Il 29 giugno 2022, esattamente un mese dopo, Paolo e Glep ripartono per Rivne per la quarta volta. Portano molto materiale proveniente da Chiavenna. Grazie al gruppo AUV (Aiuti Ucraina Valchiavenna), composto dai referenti territoriali delle associazioni di volontariato presenti in Val Chiavenna è stata attivata una raccolta di aiuti sanitari (pannolini, stampelle, deambulatori, cuscini antidecubito, sedie a rotelle e altro). Noi abbiamo acquistato per 3'000 CHF di medicine e kit di pronto-soccorso, 33 sacchi a pelo e 7 materassini, e dato a Paolo e Glep 700 € per il viaggio. Questo sarà l'ultimo viaggio con questo bus. Ormai sterzo, cambio e freni sono da rifare. In Svizzera la riparazione costa troppo. Il bus verrà venduto in Ucraina al miglior offerente.
Il 2 agosto pubblichiamo la storia di una coppia scappata da Mariupol che si è rifugiata a Poschiavo. La gratitudine dei rifugiati ucraini verso la nostra popolazione è enorme. È difficile per loro esprimerla non conoscendo la lingua.
Sabato pomeriggio 27 agosto 2022 presso la Capanna Esploratori a Spineo, ha avuto luogo una festa molto particolare e significativa: la comunità ucraina, che in questi mesi ha trovato casa in valle, ha voluto organizzare un incontro con la nostra popolazione, per ringraziare dell’accoglienza ricevuta, ma anche per presentarsi e raccontarsi, superando i limiti linguistici. E ha voluto farlo in concomitanza della festa della liberazione ucraina, avvenuta 31 anni prima.
In settembre la solidarietà della popolazione con contributi e materiale non diminuisce e riusciamo a raccogliere ancora moltissima merce. Così per la quarta volta nel 2022 spediamo un TIR di 90 metri cubi di materiale per un totale di 9'560 kg destinato alla Comunità religiosa "Portatori di speranza" di Chişinău.
In novembre accettiamo la proposta del Vescovo nel VAE Antonio Crameri per aiutare la ristrutturazione della casa per i volontari, oltre che per incontri giovanili, nella zona della parrocchia La Anunciación in Equador. La nostra associazione ha deciso di contribuire con 3'000 CHF e mandare un volontario in dicembre.
Il 3 dicembre 2022 con l’aiuto della comunità ucraina invitiamo la popolazione ad una cena con le loro specialità. Sono serviti i migliori piatti della cucina ucraina. L’obiettivo è di creare una piacevole atmosfera e far conoscere le tradizioni ucraine, come pure di raccogliere donazioni per l'acquisto di medicinali e beni di prima necessità.
Sono stati raccolti 4'300 CHF che serviranno ad acquistare medicinali, lacci emostatici, accessori per riscaldarsi, lampade a gas, candele, alimentatori di corrente, da portare in Ucraina assieme ai regali di Natale che abbiamo raccolto in valle e in Bregaglia, per aiutare la popolazione a sopravvivere l'inverno al freddo, senza acqua e corrente elettrica.
Il 10 dicembre lanciamo l’ultima raccolta 2022 di materiale per l’Ucraina. Abbiamo deciso che andremo personalmente in Ucraina a Rivne, a Kiev e nel Donbass, per consegnare i regali di Natale raccolti, circa 300 scatole.
Sabato 20 dicembre 2022 inizia la missione rocambolesca di consegna di trecento pacchi, 15 stufe elettriche, tre generatori, medicinali, coperte e vestiario.
Il soldato ucraino Alexander con sua moglie che ci ha accompagnato nelle zone di guerra
Se volete sentire dal vivo il racconto di questa straordinaria esperienza vi invitiamo all’Assemblea generale ordinaria 2023 IUVP
Nella seconda parte dopo le trattande statutarie ci sarà il racconto tramite diapositive e video del viaggio nelle zone di guerra in Ucrainae del viaggio in Equador
Con piacere vi attendiamo e vi ringraziamo già in anticipo per il generoso sostegno che abbiamo ricevuto nel 2022 e ora durante l’emergenza in Ucraina
Per chi volesse contribuire alla continuazione di questa opera umanitaria:
Per contributi o donazioni:
Per donare materiale o merce in buono stato:
BILANCIO | 31.12.2022 | 31.12.2021 |
ATTIVI | CHF |
CHF |
Sostanza circolante | ||
Banca Cantonale Grigione 1 | 2'691.14 | 1990.89 |
Banca Cantonale Grigione 1 | 36'284.33 | 22'912.50 |
Cassa | 63.25 | |
Debitori | 225.00 | |
Totale attivi |
38'975.47 | 25'191.64 |
PASSIVI | ||
Creditori | 7'589.90 | 3'701.10 |
Patrimonio al 31 dicembre anno precedente | 21'490.54 | 20'858.14 |
Aumento | 9'895.03 | 632.40 |
Totale passivi |
38'975.47 | 25'191.64 |
CONTO ECONOMICO | 2022 | 2021 |
RICAVI | ||
Donazioni nostre prestazioni | 680.00 | 600.00 |
Ricavi diversi | 820.00 | 2975.00 |
Donazioni | 74'246.84 | 23'485.00 |
TWINT | 123.37 | |
In memoria di Gianni Dorsa | 3'885.00 | |
Vendita agrumi | 3'949.90 | |
Interessi attivi | 0.25 | 0.20 |
TOTALE RICAVI | 79'755.46 | 31'010.10 |
COSTI | ||
Trasporti | 403.40 | 2'125.30 |
Affitto locale | 1'200.00 | 1'200.00 |
Spedizioni | 1'007.60 | 1'124.90 |
Spese diverse | 3'296.53 | 403.40 |
Spedizioni in Ucraina senza dic. 22 | 44'788.30 | |
Spedizioni Moldavia, Bosnia, Congo | 25'374.15 | |
Viaggio in Ucraina dicembre 22 | 7'589.90 | |
Persone ucraine in valle | 5'291.40 | |
Progetto Amurtel | 3'005.00 | |
Centro Ecuador Don Antonio | 3'142.50 | |
Spese bancarie | 135.80 | 149.95 |
TOTALE COSTI | 69'860.43 | 30'377.70 |
UTILE | 9'895.03 | 632.40 |
I parte: trattande ordinarie:
Ordine del giorno:
1. Saluto del presidente
2. Nomina scrutinatori e accettazione dell’ordine del giorno
3. Lettura del protocollo dell’assemblea ordinaria 2022
4. Rapporto del presidente
5. Rapporto del cassiere per l’anno 2022
6. Rapporto dei revisori
7. Attività previste per il 2023
8. Varia ed eventuali
II parte:
Racconto tramite diapositive e video del viaggio nelle zone di guerra in Ucraina e in Equador
Con piacere vi attendiamo e vi ringraziamo già in anticipo per il generoso sostegno che abbiamo ricevuto nel 2022 e ora durante l’emergenza in Ucraina
Correva l’anno 1992 quando Andrea Compagnoni con molti volontari poschiavini portava in soccorso a Pula ai profughi della campagna di pulizia etnica in Bosnia orientale, attuata dalle forze serbe.
Nel marzo del 1992 le forze serbe attaccarono la popolazione civile nella Bosnia orientale. Le forze serbe saccheggiavano e bruciavano le case soprattutto dei musulmani. I civili che si opponevano venivano catturati e talvolta feriti o uccisi in processi sommari. Molte persone bosniache scapparono a Pula in Croazia dove era stato allestito un centro profughi.
A seguito di questi avvenimenti vennero raccolti molti aiuti finanziari e materiali nella nostra regione. Per dare una struttura ufficiale all’associazione di volontari venne creato ufficialmente IUVP, Interventi Umanitari ValPoschiavo, con statuti del 12 aprile 1993
Trenta anni dopo l’invasione della Serbia in Bosnia, nel 2022 la storia si ripete in un’altra parte dell’Europa: l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa. La dinamica è molto simile. Torniamo alla guerra del 1992 che si protrasse fino al 1995. Allora la guerra dei balcani era stata causata dalla dissoluzione della Jugoslavia in seguito alla morte del maresciallo Tito, che era riuscito con un regime dittatoriale a tenere assieme otto stati federati: la Bosnia ed Erzegovina, la Croazia, la Macedonia, il Montenegro, la Serbia, la Voivodina, il Kosovo e la Slovenia.
La caduta del muro di Berlino nel 1989 indebolì fortemente in Jugoslavia il partito comunista nazionale, che aveva così perso la sua potenza ideologica. I sentimenti nazionalisti delle otto Federazioni affiorarono con tutta la loro forza. Soprattutto in Serbia si tentò di ricostruire un grande stato, cercando di inglobare tutti quei territori in cui a maggioranza si parlava serbo. La Serbia con Milosevic e Karadžić, approfittando del caos della dissoluzione, iniziò una guerra di conquista di quei territori che la sua propaganda riteneva serbi.
Invece la dissoluzione dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) nel 1991 avvenne, per fortuna nostra, quasi senza guerre sanguinose a differenza della Jugoslavia. Ma le tensioni tra gli ex-stati URSS c’erano e ci sono ancora.
Quando Putin venne eletto Presidente di quello che restava dell’URSS, il 26 marzo 2000 promise di ristrutturare completamente il sistema federale russo e ripristinare l'autorità del governo centrale che allora vacillava.
La Federazione russa attuale si compone di 85 soggetti federali costituiti da repubbliche, territori oblast, circondari autonomi e città federali.
Federazione russa
Dopo un attacco di separatisti ceceni nel settembre del 2004, Putin abolì le elezioni dirette dei governatori negli 85 soggetti federali e assunse il potere di nominarli e rimuoverli personalmente.
Quindi ora la Federazione Russa è governata da fedelissimi di Putin e inoltre Putin ha modificato la costituzione russa in modo da poter essere rieletto fino al 2036.
Per tenere insieme questa federazione di 85 soggetti, con etnie e religioni diverse Putin dal 2000 ad oggi ha condotto diverse guerre interne di cui noi non sappiamo molto. Dal maggio 2000 le forze di sicurezza russe combattono le rivolte in Cecenia, Inguscezia e Daghestan, nel 2008 azione militare nella guerra del Caucaso a fianco dei ribelli dell'Ossezia meridionale, nel 2009 lotta contro l'Emirato del Caucaso, che si considera parte dello Stato Islamico, nel 2014 invasione e successiva annessione della Crimea, dal 2014 supporto militare delle forze filo-russe nella guerra nell'Ucraina orientale.
Per ricostruire la potenza geopolitica dell’ex-URSS Putin si cimenta anche in guerre esterne: dal 2015 intervento militare nella guerra civile siriana, dal 2015 supporto militare alla lotta contro lo Stato Islamico in Siria, dal 2018 supporto militare alla lotta contro il governo libico da parte del maresciallo Haftar con i mercenari della Wagner, dal 2019 supporto militare alla lotta contro l'Ahlu Sunnah Wa-Jama in Mozambico con i mercenari della Wagner, dal 2020 truppe in Nagorno-Karabakh, Azerbaigian, dal 2022 coinvolgimento delle truppe russe nelle rivolte del 2022 in Kazakistan e da ultimo 24 febbraio 2022 invasione dell’Ucraina.
Indubbiamente Putin ora che ha consolidato il suo potere all’interno, mira a ricostruire almeno in parte quella che era la grande madre Russia fino al 1991: dove si parla russo deve essere territorio russo.
E questo, per chiudere il cerchio, ricorda molto quello che voleva fare la Serbia con Milosevic nel 1992. La Serbia è rimasta l’unica alleata di Putin in Europa. Fuori dall’Europa a votare contro le risoluzioni dell’ONU sull’invasione sono rimasti Corea del Nord, Cuba, Venezuela e Siria, stati che hanno regimi non propriamente liberali e che sono aiutati dalla Russia.
Durante l’esistenza dell'URSS comunista la propaganda e la disinformazione erano due armi straordinarie al servizio del governo e questa è penetrata nel tessuto sociale, culturale ed economico della Federazione russa e persiste fino ad oggi.
Generazioni di giovani sono cresciuti con gli occhi e le orecchie intrisi di questa propaganda, propinata anche da insegnanti e professori a ogni livello, da iniziative culturali asservite a quello scopo, da giornali e televisioni compiacenti e da un vero e proprio sistema di conquista sociale, prima ancora che militare.
Ma nel 1991 l'URSS è collassata, a testimonianza di come un sistema falso e ipocrita non possa durare a lungo.
Ci sono voluti 10–15 anni prima che dalle sue ceneri risorgesse una Russia con le stesse pretese e ambizioni dell'epoca sovietica, interpretate da un Putin che prima si è proposto buon amico e poi ha rivelato la sua vera natura di dittatore.
E IUVP si trova trent’anni dopo a portare aiuto alle popolazioni che hanno subito le stesse aggressioni di trenta anni fa. Il denominatore comune è il fallimento dell’ideologia comunista.
Il 28 febbraio abbiamo riempito di nuovo un TIR di materiale raccolto nella nostra regione per trasportarlo a Rivne in Ucraina dove siamo stati a distribuire i regali di Natale. A Rivne sono arrivati tantissimi profughi dal Donbass, zona invasa dai russi.
Volontari che hanno caricato il camion, non ci sono tutti
Ringraziamo tutti i volontari, fra cui 5 ucraini, che ci hanno aiutato e tutti i sostenitori che con materiale e donazioni sostengono la nostra attività.
Qui trovate un video accelerato con la descrizione del materiale che abbiamo caricato.
Dopo avr preparato 300 sacchetti con circa ognuno 8 chilogrammi di alimentari, mercoledi 28 dicembre partiamo per il Donbass.
Attraversiamo il fiume Dnipro
Passiamo diversi posti di blocco.
Verso il tramonto arriviamo a Dnipro. L'Ucraina è un paese immenso con enormi terreni agricoli.
Abbiamo percorso 675 km con un rimorchio da 2'000 Kg. A Prokovs'k cerchiamo un albergo per passare la notte e pianificare la distribuzione degli alimentari per il giorno dopo.
Tramite Sacha, un soldato amico di Paolo e Glep che combatte al fronte ci muoviamo in una zona dove i russi sono circa a 15 km.
Qui siamo vicino a Donetsk
L'Ucraina considera l'area di Donetsk come "territorio temporaneamente occupato da gruppi armati illegali e truppe della Federazione Russa"
Qui siamo a Hirnyk dove si vede una distruzione avvenuta recentemente.
È ora di mettere i giubbotti antiproiettile, perché in sottofondo si odono i boati dei bombardamenti.
A Hirnyk facciamo la prima distribuzione, siamo accolti come eroi.
Si sparge la voce che siamo arrivati e sempre più gente arriva.
Natascha, moglie del soldato Sacha, che ci ha condotto qui, distribuisce i medicinali, circa due terzi del carico lo distribuiamo qui, per un totale di 200 razioni di 8 kg.
Ci spostiamo in un altro villaggio a circa 20 km, proprio vicino al fronte. Viaggiamo piu veloce possibile per non essere presi di mira dai russi. Sentiamo un grande boato, ma Sacha ci rassicura: siamo passati vicini a una postazione antiarera ucraini da cui è partito un missile. Arriviamo a Krasnohorivka.
Anche qui le case sono danneggiate, le finestre rotte, non c'è acqua e corrente.
Qui distribuiamo il resto del carico. Ci segnalano che nello scantinato di una casa vive una donna che non esce da 11 mesi. Andiamo a cercarla.
Il 24 di dicembre 2022, vigilia di Natale, restiamo bloccati alle porte di Kiev, perché vige il coprifuoco a partire dalle 23:00.
Festeggiamo il Natale in camper. Fuori c'è questo scenario. Ognitanto si sentono le sirene di allarme antiaereo di Kiev. Parte degli uvraini stanno anche festeggiando il Natale sotto le bombe.
Le chiese ortodosse ucraine hanno deciso di separarsi dalla chiesa ortodossa di Mosca, perché il loro patriarca Kyrill predica che questa è una guerra santa contro il mondo occidentale in decadenza e depravato. Quindi gli ucraini si sono messi a celebrare il Natale con i paesi europei il 25 dicembre e non il 6 gennaio come fa Mosca.
Il giorno di Natale entriamo a Kiev. Il centro della città per intanto è stato risparmiato dai bombardamenti. Angelina e Pasha mi sistemano in un piccolo albergo nel centro storico, perché secondo loro è più sicuro. Loro vanno a vedere del loro appartamento che hanno abbandonato in marzo 2022. Non mi vogliono portare perché non hanno un terzo letto, non sanno come funzionerà il loro riscaldamento e non c'è posto per parcheggiare il camper con il rimorchio.
Questo è il cortile dell'albergo a Kiev. È praticamente deserto, Il giovane amministratore Max mi racconta che negli anni precedenti nell'occasione del nostro Natale, l'albergo era pieno di turisti che venivano da tutto il mondo per passare il Natale a Kiev.
Questa è Андріївський узвіз. Io non sapevo leggere né pronunciare né comunicare questo nome quindi ero perso in questa strada.
Tradotto è Andriivs'kyi descent, cioè discesa di Sant'Andrea. Per fortuna Ilon Musk ha venduto il suo sistema satellitare Star Link agli ucraini e i russi non riescono a togliere all'Ucraina internet e quindi io mi potevo orientare e comunicare tramite il traduttore di Google.
Questa strada il giorno di Natale era, negli altri anni, piena di turisti. Quest'anno c'erano solo gli ucraini più coraggiosi che sparivano se le sirene si mettevano a suonare.
Questa sul sottofondo è la chiesa di Sant Andrea, in cima al colle. Anche Kiev come Roma ha diversi colli.
Angelina e Pasha il giorno di Natale sono andati a consegnare ancora un po' di materiale che non avevamo lasciato a Rivne e 2 generatori. Ci manderanno le foto quando li metteranno in funzione. Al ristorante abbiamo pianificato la seconda parte del viaggio. Angelina e Pasha hanno fatto una lista del materiale da portare nel Donbass su indicazioni del soldata Sacha, loro amico, che è al fronte.
Con la cena di beneficenza ucraina, organizzata a Poschiavo il 3 dicembre 2022, abbiamo raccolto circa 4'000 CHF. Con questi soldi vogliamo comperare alimentari a Kiev da portare nel Donbass. Qui gli alimentari costano circa 3 volte di meno.
Angelina e Pasha hanno cercato i negozi di Kiev con i migliori prezzi e domani andremo a comperare 1'800 kg di alimenti e 40'000 HUA di medicinali.
Da 9 ore siamo senza corrente e tornando dal ristorante da solo verso il mio albergo, curiosando tra una strada e l'altra senza preoccuparmi di dove ero, perché tanto col navigatore non c'è problema, ho avuto invece il problema che la batteria del telefono con il freddo era scarica. Mi sono sentito perso perché non sapevo leggere i nomi delle strade in ucraino e gli ucraini non parlano l'inglese.
Sono arrivato all'albergo, ma senza luce salire le scale e trovare la stanza 406 è stata un impresa. Mi sono sentito come un cieco. Ho usato tantissimo il tatto 🤗. Per fortuna Max, il direttore dell'albergo è venuto a cercarmi e mi ha portato un powerbank per caricare il telefono. E pensare che abbiamo portato 3 generatori e tantissimi powerbank e io sono rimasto senza.
Questa è la lista del materiale che comperiamo con i soldi della cena di beneficenza:
Alimentari per fare 300 sacchetti di circa 8 kg da distribuire alle famiglie
1. Farina
2. Maccheroni
3. Zucchero
4. Olio
5. Fig.
6. Avena
7. Stufato
8. Tè sfuso
9. Biscotti
10. Latte
11. Pane
12. Purea
13. Zuppa
14. Tovaglioli
15. Pannolini per adulti
16. Pannolini per bambini
Medicinali da distribuire su richiesta
1. Capoprez
2. Capopril
3. Validol
4. Analgin
5. Corvalimento
6. Corvalolo
7. Barbovale
8. Antimicotico
9. Mefenamina
10. Omez
11. Valeriana
12. Citramone
13. Flukold
14 Settembr
15. Nemisil/afide
16. Noshpa/drataverina
17. Paracetamolo
18. Ibuprofene
Nonostante la guerra non ci sono problemi di penuria di alimentari negli scaffali dei supermercati di Kiev. L'approvvigionamento è garantito dall'occidente e passa dalla Polonia, con grande rammarico dei russi, che se avessero potuto, oltre all'elettricità e all'acqua, avrebbero tolto anche gli alimentari.
16 grandi scatole di regali per bambini che abbiamo portato con il rimorchio da Rivne vanno a Cherson su un furgone militare, distribuite tramite Micholay Punchuk, direttore del servizio sociale di Gosha.
Cherson è sulla sponda destra del fiume Dnipro che stabilisce la linea del fronte attuale. I russi si sono ritirati sulla sponda sinistra. Dal 2014, in seguito all'occupazione russa della Crimea, è sede del governo in esilio della Repubblica autonoma di Crimea. Il 2 marzo 2022, nell'ambito dell'invasione russa, il sindaco di Cherson ha confermato l'occupazione militare della città da parte dell'esercito russo e della Rosgvardija. In settembre i russi hanno organizzato il referendum. L'11 novembre 2022 le truppe russe, dopo aspri combattimenti e molti morti, hanno abbandonato la città, ritirandosi oltre il fiume Dnipro. E' salito a sedici morti e 64 feriti il bilancio del bombardamento russo sulla città avvenuto il 24 dicembre. Lo ha annunciato il capo dell'amministrazione militare regionale di Cherson Yaroslav Yanushevych su Telegram, riferisce Ukrinform. I regali verranno distribuiti qui dai militari. Speriamo che possano portare un attimo di serenità a quei bambini. Forse riceveremo qualche foto.
Il 2 dicembre 2022 abbiamo un appuntamento con il vicepresidente dell'Oblast Sergey Gemberg che ci ha dato un'onorificenza per il nostro lavoro.
Questo è il palazzo dell'Oblast di Rivne. Davanti a destra c'è una tenda riscaldata dove la popolazione viene a caricare il telefono e bere qualcosa di caldo quando manca la corrente. Io la notte precedente, ospitato dalla nonna di Pasha, non avevp dormito per il freddo, non riuscivo a riscaldarmi a alla mattina avevo 38 di febbre.
Serhiy HEMBERG ci conferisce una onorificenza per gli aiuti portati nel 2022 da IUVP
Ecco la traduzione:
Caro Mr. Livio Mengotti e tutti i volontari e gli sponsor di IUVP
L'amministrazione esprime il suo sincero ringraziamento per lo straordinario atteggiamento di umanità, compassione e cura per i cittadini ucraini per la loro sensibilità e il sostegno a tutti coloro che ne hanno bisogno, per la loro cura in un momento indescrivibilmente difficile per l'Ucraina.
Amministrazione statale regionale Serhiy HEMBERG
Poi ci spostiamo a Gosha un villaggio dove distribuiremo i regali di Natale
Con Micholai abbiamo discusso come aiutare i casi sociali della sua regione. Ho capito che hanno enormi problemi: non hanno risorse abbastanza e ora con l'arrivo dei profughi della guerra sono al collasso.
Questo è l' ufficio di ricezione a Gosha. I sacchi di sabbia servono a fermare le schegge in caso di esplosione di bombe.
Nella regione di Gosha abbiamo distribuito regali a 4 famiglie diverse alla periferia di Gosha. Quasi tutti gli altri regali li distribuiranno gli operatori sociali il 1. gennaio. Qui la tradizione celebra il Natale dopo. Ho visto situazioni impressionanti.
Questa è una casa a Tuchyn dove abbiamo portato alimentari e regali
Questa è la cucina di uma madre abbandonata con 3 figli nel villaggio di Tuchyn
Micholay ci ha raccontato che purtroppo la madre è stata abbandonata ed è dipendente dall'alcool. Riceve contributi sociali ma non riesce a gestirli. I servizi sociali statali non hanno abbastanza risorse per fare fronte a questi casi. Micholay sta cercando di recuperare un edificio per ristrutturarlo e creare una struttura decente dove sistemare queste famiglie.
Questa bambina nella casa in cui forse c'erano 15 gradi era senza pigiama rannicchiata sotto una coperta, ma quando ha visto i regali si è alzata
Video distribuzione regali ad un'altra famiglia
Video di una bambina che rivece i regali a Tuchyn, Ucraina, il 24 dicembre 2022
Video dell'arrivo in una casa poverissima, non c'è la luce
Ci ha commosso una bambina che aprendo una scatola di cioccolatini Lindor, prima di prenderne uno per lei, ha contato quanti erano presenti e poi ha distribuito a ognuno un cioccolatino.
Video della bambina che distribuisce i cioccolatini.
Vi vorrei raccontare la storia di Tuchyn per illustrarvi perchè questi villaggi sono in queste condizioni. Prima della seconda guerra mondiale Tuchyn era una delle principali città del distretto e aveva una grande popolazione di etnia ebraica (circa 3000), polacca e ucraina, oltre ai resti della numerosa popolazione tedesca. Nella seconda guerra mondiale, dopo aver saputo dell'annientamento del ghetto ebraico a Rivne, i leader ebrei decisero che avrebbero resistito ai nazisti e liberato il ghetto di Tuchyn. I gruppi ebrei combattenti presero posizione, mentre all'alba del 24 settembre, le forze tedesche e gli ausiliari ucraini avanzarono verso le recinzioni del ghetto per annientare gli ebrei ribelli. Quando le forze della resistenza ebrea diedero il segnale, gli edifici del ghetto di Tuchyn e i magazzini tedeschi ai suoi margini furono dati alle fiamme. I gruppi ebrei combattenti aprirono il fuoco, sfondarono la recinzione del ghetto ed esortarono la popolazione ebrea a fuggire. Sotto la copertura del fumo e degli spari, circa 2.000 persone, circa due terzi della popolazione ebrea prigioniera del ghetto, comprese donne, bambini e anziani, fuggirono nella foresta. Le fiamme continuarono a bruciare per il resto della giornata e parte della successiva. Diversi tedeschi e poliziotti ausiliari ucraini furono uccisi. Morirono un terzo della popolazione del ghetto, compresi quasi tutti i combattenti.
La rivolta si concluse sabato 26 settembre 1943. Incapaci di resistere alle condizioni delle foreste vicine, circa 300 donne, che stringevano i bambini, tornarono a Tuchyn e furono fucilate. Molti degli altri morirono. Alcuni giovani si unirono ai partigiani e rimasero uccisi in combattimento. Dei 3.000 ebrei di Tuchyn, solo 20 erano ancora vivi il 16 gennaio 1944, quando la città fu liberata.
L'Ucraina è stata una terra flagellata dalle guerre e dalle invasioni. Prima i russi con Stalin la ridussero alla fame (holodomor). Quando i nazisti attaccarono la Russia, invasero l'Ucraina, molti ucraini videro la possibilità di liberarsi dai russi, aiutando i nazisti. I nazisti vennero ricacciati dai russi e gli ucraini subirono una seconda invasione da parte dei russi che si vendicarono. Alla fine della seconda guerra mondiale gli ucraini si ritrovarono di nuovo sotto il giogo russo.
Con molto sarcasmo, ora nella narrativa della propaganda della Federazione russa è stata organizzata l'operazione speciale per liberare l'Ucraina dai nazisti, come se fossimo ancora negli anni 40.
Questi continui soprusi hanno impoverito soprattutto la popolazione rurale e oggi si vedono le conseguenze.
E case e le infrastrutture nelle regioni rurali sono in condizioni miserabili.
Qui trovate l'intervista e il video che una giornalista ci ha fatto in occasione della nostra visita a Hoshcha:
Video dell'intervista che una giornalista ci ha fatto a Gosha
Queste le parole scritte da Micholay;
Vivendo in Svizzera, è difficile comprendere appieno la situazione in Ucraina. Per questo Livio ha deciso di venire personalmente a consegnare il carico umanitario.
Accompagnati dai dipendenti Tercentr Svitlana Pavlyuk e Oksana Bus, abbiamo visitato famiglie che ora si trovano in circostanze di vita difficili e abbiamo consegnato doni ai bambini dagli abitanti della città di Poschiavo e dintorni.
I sorrisi e gli occhi gioiosi dei bambini sono diventati anche per noi adulti un meraviglioso regalo alla vigilia di Natale.
Ringrazio di cuore tutti coloro che aiutano a sentire lo spirito del Natale e creano un'atmosfera natalizia per i bambini della nostra comunità - Taras Blaschuk, Pavel Tekuchev, Hleb Suryaz e sua madre, che vive a Poschiavo e ha stabilito una collaborazione con il fondo di beneficenza Interventi Umanitari Valposchiavo.
Finita la distribuzione di regali a Tuchyn partiamo per Kiev.
Purtroppo arriviamo alle 23:20, quando è già in funzione il coprifuoco e quindi il posto di blocco in periferia della città non ci lascia entrare. Decidiamo di dormire vicino al posto di blocco dove erano arrivati i carri armati russi il 26 febbraio 2022.
Si vedono ancora le tracce della distruzione.
Dopo aver terminato la raccolta del materiale dal 17 al 20 dicembre abbiamo preparato e caricato tutto nel rimorchio
Abbiamo con noi 15 stufe elettriche e 3 generatori oltre a medicinali, vestiti caldi, candele, lampadine, ecc.
20.12.2022 prima tappa: rifornimento a Fuentes
20.12.2022 Cena in camper su un'area di sosta dopo Brescia. Pasha e Angelina hanno apprezzato rigattoni con salsa al pomodoro all'arrabbiata.
Abbiamo viaggiato fino alle 2 di notte, dormito su un'area di parcheggio, io fino alle 8, poi siamo partiti, mentre loro dormivano ancora
21.12.2022 14:49 arriviamo in un paesaggio invernale: Schäffern in Austria
21.12.2022 16:00 a Vienna, pranzo in camper, riso Scotti superfino, salametti e pane poschiavino
21.12.2022 20:20 entriamo dalla dogana di Mikulov ( Nicolsburgo) nella Repubblica Ceca. Si vede illuminata la sua fortezza.
Questa è la fortezza Mikulov
22.12.2022 2:00, siamo arrivati in Polonia
22.12.2022 01:55 Angelina spedisce un pacco ai genitori in Bielorussia per il Natale
22.12.2022 12:16 le autostrade della Cechia e della Polonia sono molto belle
22 dicembre 2022 ore 12: Arriviamo a Korczowa-Krakovets, è un valico di frontiera terrestre tra Ucraina e Polonia. Sul lato ucraino, si trova vicino alla città di Krakovets, Yavoriv Raion, Lviv Oblast. Da parte polacca si trova il villaggio di Korczowa, contea di Jaroslaw, Voivodato di Podkarpackie.
23.12.2022 ore 2:48 siamo in fila per passare la dogana
23.12.2022 ora alle 8 siamo finalmente in UCRAINA dopo 16 ore dall'arrivo a Korczowa-Krakovetse. Non siamo riusciti a chiudere il documento doganale T1, che ci permetteva di attraversare l'Europa senza pagare dazi e IVA. Se non lo chiudiamo al ritorno ci costerà caro. Comunque proseguiamo verso Leopoli.
23.12.2022 ore 10:16 siamo vicino a Leopoli. Incontriamo anche qualche auto di fabbricazione russa come la Lada qui sotto, che è stata fabbricata con le catene di montaggio della Fiat 124, che gli italiani hanno venduto ai russi, quando si sono messi a fare la Fiat Ritmo.
23.12.2022 11:50 Arriviamo a Rivne dove è cresciuto Pasha Tekuchev che è con noi con sua moglie Angelina
23.12.2022 11:59 passiamo davanti al teatro di Rivne. L'Ucraina ha tantissimi teatri.
23.12.2022 ore 12:12 Parcheggiamo a Rivne sul marciapiede vicino alla nonna di Pasha che si chiama Galina. Eventualmente la multa è di 5 €.
Da nonna Galina mangeremo il pranzo e faremo una doccia. Facciamo la prima esperienza di come vive la gente quando manca la corrente e scatta l'allarme aereo: nonna Galina si è messa a piangere dicendo "Ma quando finirà questa guerra?". Qui sotto nonna Galina con Pasha 20 anni fa.
23.12.2022 16:47 Dopo la visita alla nonna Galina che ci ha dato da mangiare ci rechiamo al deposito regionale di Rivne dove vengono raccolti e smistati tutti gli aiuti che arrivano dall'Europa per l'Oblast di Rivne.
23.12.2022 16:52 Questa è una piccola parte del deposito di Rivne che si estende su due piani di circa 400 m2 ciascuno.
23.12.2022 ore 17:23 dopo aver scaricato metà del materiale facciamo un intervista ad Irena che è responsabile del deposito. Irena ci spiega dove andrà il nostro materiale.
di Piergiorgio Evangelisti
Trecento pacchi e poi 15 stufe elettriche, tre generatori, coperte e vestiario: questo il carico partito da Poschiavo.
La missione è iniziata sabato 20 dicembre e terminerà il 4 gennaio 2023. Giovedì 22 passaggio della frontiera tra Polonia e Ucraina a Krakovet’s. Passati per Leopoli si sono diretti a Rivne, dove sono stati scaricati buona parte degli aiuti per la popolazione della zona. 16 grandi scatole di regali per i bambini di Cherson sono subito proseguite con un furgone dell’esercito, perché come sappiamo la città è soggetta a pesanti bombardamenti da parte russa. Mentre si stavano scaricando gli aiuti è venuta a mancare la luce, grazie alla strategia terroristica russa che colpisce le centrali elettriche ucraine. Le operazioni di scarico non si sono interrotte, agevolate dai fari degli automezzi.
Il furgone in coda al confine tra Polonia e Ucraina
Il giorno dopo, nel sobborgo di Hoshcha , sono entrati in alcune case. Una in particolare è parsa molto misera, senza riscaldamento, abitata da quattro bambini ed una madre, molto provata dalla vita. Bambini prima increduli e poi sorridenti per i regali.
Famiglia di Rivne a cui sono stati portati aiuti
In un incontro caloroso Mykola Panchuk, un’autorità locale responsabile dei servizi di assistenza, così si è espresso: “I sorrisi e gli occhi gioiosi dei bambini sono diventati anche per noi adulti un meraviglioso regalo alla vigilia di Natale. Ringrazio di cuore tutti coloro che aiutano a sentire lo spirito del Natale e creano un’atmosfera natalizia per i bambini della nostra comunità. È stato bello sentire da Livio che i residenti in Svizzera, come tutta l’Europa, percepiscono la guerra in Ucraina come un’aggressione da parte della Russia e stanno cercando di partecipare alla vita delle vittime di questa guerra. Esprimo la mia sincera gratitudine a a tutti i residenti della Valposchiavo per il loro aiuto e sostegno, per i vostri cuori gentili e sinceri”.
In una diversa sede il “nostro” Mengotti è stato anche insignito d’una onoreficenza per gratitudine. E lui ha voluto testare la Sanità ucraina. Un piccolo disturbo l’ha colpito: entro un’ora è stato visitato, sottoposto a raggi X e curato, a cifre irrisorie. Intanto Pasha e Angela si sono recati in grandi supermercati a Kyiv per acquistare alimenti e farmaci, con i soldi ricavati nella cena di beneficenza a Poschiavo di inizio dicembre. Non c’è penuria, infatti l’approvvigionamento è garantito dall’Occidente, passando prevalentemente per la Polonia. I prezzi? Molto competitivi, da tre a cinque volte inferiori che da noi. E comunque si è ritenuto giusto acquistare qui per sostenere l’economia locale.
Diploma d’onore per Mengotti
Mercoledì 28, partenza per il Donbass. Sosta notturna in un albergo a Pokrovs’k. Nessun ristorante in zona, ma Livio ha cucinato qualcosa nel camper, portato poi in camera. Qualcosa? Pizzoccheri! Forse non del tutto corrispondenti alla ricetta classica dell’Accademia di Teglio… Notte senza colpi di cannone, ma con il chiasso e le canzoni di soldati brilli. I colpi di cannone sono stati ben sentiti bene l’indomani (giovedì 29) a Kurachove… i russi a soli 10 chilometri.
Strada facendo ecco un edificio distrutto ieri da una granata. A questo punto Livio e gli accompagnatori vengono dotati di giubbetti antiproiettili. Il viaggio prosegue in avanti verso il villaggio di Krasnohorivka. Il fronte è a 2/3 chilometri. La gente accorre. La distribuzione di vestiti e alimenti è una benedizione. Ciliegine sulla torta: cioccolato svizzero e i biscotti di Giovanna (la moglie di Livio, per i pochi che non lo sapessero!). Adesso un missile russo viene intercettato a poca distanza. È il momento di tornare a ovest verso le retrovie, con il cuore a pezzi per i dolori visti e percepiti.
Si svuota il furgone e si distribuiscono medicinali
Piergiorgio Evangelisti
Nel nostro furgone con rimorchio abbiamo ancora posto per altro materiale:
Siccome l’urgenza più grande per ora in Ucraina è superare il freddo dell’inverno con le infrastrutture distrutte, vorremmo raccogliere ancora il seguente materiale da consegnare insieme ai regali:
Potete consegnare questo materiale entro il 16 dicembre 2022 alle seguenti persone:
Poschiavo
Brusio
Le Prese
San Carlo
Seguite il viaggio e la consegna su www.iuvp.ch!
I migliori piatti della cucina ucraina sono stati serviti ai convenuti in una piacevole atmosfera per far conoscere le tradizioni ucraine. L’intento era di raccogliere donazioni per l'acquisto di medicinali e beni di prima necessità da spedire nei territori martoriati dalla guerra. La cena è stata molto particolare e significativa, perché con il sottofondo di musica tradizionale del luogo sono stati serviti i piatti tipici della cucina ucraina, che hanno il sapore della gastronomia orientale:
Piatto di Borsch
Il borsch ucraino è un piatto unico della cucina nazionale, la cui storia risale al XVII secolo ed è incluso nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO. Secondo i sondaggi la maggior parte degli ucraini lo considera il piatto preferito della cucina nazionale. Ogni casalinga sa come cucinarlo. La ricetta viene trasmessa dai genitori ai figli.
Il borsch classico è composto da circa 30 ingredienti. Tra questi i più importanti sono: barbabietole, cavoli, patate, carote, cipolle, carne di manzo e concentrato di pomodoro. Ma a seconda della regione la ricetta può variare. Tradizionalmente il borsch viene servito con ciambelle all'aglio e smetana (tipo di panna acida).
Con una maglietta bianca, un paio di jeans, un fiocco giallo e azzurro sul cuore le giovani ucraine e ucraini hanno servito gli invitati nella sala parrocchiale addobbata a festa con i colori della bandiera ucraina con tanta dignità e a testa alta, fieri della loro resistenza al nemico invasore, contenti e sorridenti di poter essere utili alla loro causa.
Per un momento la malinconia e i ricordi tragici della loro esistenza sono stati scacciati.
Alla fine, come nelle rappresentazioni teatrali, è stata presentata anche la squadra che ha lavorato in cucina. E l’applauso è stato lungo e sentito.
Paolo Tekuchev, ideatore e animatore
A nome della comunità ucraina Paolo Tekuchev con grande gratitudine ha ringraziato tutta la valle che li ha accolti senza pregiudizi e tutte le persone che li hanno aiutati a trovare un’esistenza sicura con un po’ di serenità.
Sono stati raccolti 4'300 CHF che serviranno ad acquistare medicinali, lacci emostatici, accessori per riscaldarsi, lampade a gas, candele, alimentatori, da portare in ucraina assieme ai regali di natale che abbiamo raccolto in valle e in Bregaglia, per aiutare la popolazione a sopravvivere l'inverno al freddo, senza acqua e corrente elettrica.
"BORSCH" Zuppa di barbabietola, vitello, patate
"GOLUBZI" Foglia di cavolo cappuccio, carne macinata, riso
"VERENIKY Z VUSHNYAMU" Ravioli dolci alle ciliegie
Centro Parrocchiale Poschiavo 3 Dicembre 2022 19:00
SU PRENOTAZIONE ENTRO IL 30.11 +41 79 831 39 23
Da un punto di vista sociale ed economico, anche l'Ecuador sta soffrendo le conseguenze della pandemia del COVID 19, che ha precipitato il paese in un caos tremendo. Basti pensare alle notizie che raggiunsero anche l'Europa, sulla violenza e i massacri nelle carceri, specie del Litoral (Guayaquil), di Latacunga ed Esmeraldas.
Alla povertà materiale si aggiunge, quella ben più triste, della povertà morale, dove impera un relativismo ed egoismo incredibile. Si assiste a una perdita dei valori più elementari, che minacciano la convivenza pacifica, iniziando per il rispetto.
I morti per violenza, specialmente tra i giovani, é aumentato drasticamente. Solo nella città di Esmeraldas si contano 2-3 morti violente al giorno.
Centro San Juan Diego
La proposta del Vescovo nel VAE Antonio Crameri è stata la ristrutturazione della casa per i volontari, oltre che per incontri giovanili, nella zona della parrocchia La Anunciación. Purtroppo la situazione sociale in Esmeraldas ha peggiorato drasticamente in questo 2022, contando, da qualche mese a questa parte due o tre morti per sicariato. Le statistiche sono drammatiche. Dall'inizio dell'anno le morti si sono quadruplicate. Dalle ultime statistiche si parla di un 201% in più in relazione al 2021, avvicinandoci a 300 solo nella Provincia di Esmeraldas. E uno dei luoghi più rischiosi è il centro che avevamo pensato ristrutturare nel settore dell'Anunciación.
È per questo motivo che abbiamo deciso di iniziare la ristrutturazione del Centro San Juan Diego ex seminario minore. Vuol essere un centro per la formazione umana e spirituale.
I lavori consistono in nella sistemazione dei 17 bagni - doccia. Inoltre è necessario rivedere i vari impianti: elettrico, idraulico, oltre che la posa di piastrelle nei bagni, nelle docce e nella cucina. A questo si aggiunge un sanamento di pittura, non solo per i bagni, ma anche gli altri locali: camere singole (4): cameroni (4); cucina e sala pranzo, oltre che saloni (2).
La nostra Associazione Interventi Umanitari ValPoschiavo ha deciso di contribuire con 3'000 CHF e mandare un volontario in dicembre in Ecuador.
Il materiale è stato raccolto dai nostri volontari in Valposchiavo, Engadina e Bregaglia durante l'estate. Questo materiale ancora in buono stato sarebbe finito in discarica. La nostra associazione chiede un piccolo contributo a chi ci dona questo materiale per poterlo spedire alle popolazione povere. Un carico TIR per Chisinau ci costa 4'500 €. Tutto l'enorme lavoro dei volontari è gratuito.
Lista materiale in donazione per spedizione 27 ottobre 2022/Lista materialelor în donație pentru expediere 27 ottobre 2022 | ||||||
Descrizione | Quantità cantitate quantity | p=pallet b=box | Peso greutate wheight | Total wheight in kg | Prezzo pret price € | Total price € |
WC | 4 | 40 | 160 | € 5.00 | € 20.00 | |
Letto singolo | 18 | 55 | 990 | € 5.00 | € 90.00 | |
Materassi | 65 | 25 | 1625 | € 1.00 | € 65.00 | |
Passeggini | 6 | 10 | 60 | € 2.00 | € 12.00 | |
Piuminie coperte | 44 | 4 | 176 | € 1.00 | € 44.00 | |
Scatole vestiti | 130 | b | 12 | 1560 | € 2.00 | € 260.00 |
Biciclette | 6 | 25 | 150 | € 10.00 | € 60.00 | |
Armadi | 8 | 50 | 400 | € 5.00 | € 40.00 | |
Finestre | 30 | 50 | 1500 | € 10.00 | € 300.00 | |
Tavoli | 7 | 39 | 273 | € 5.00 | € 35.00 | |
Armadi bagno | 3 | 25 | 75 | € 5.00 | € 15.00 | |
Lavandinii bagno | 2 | 35 | 70 | € 5.00 | € 10.00 | |
Mobili piccoli | 44 | 25 | 1100 | € 2.00 | € 88.00 | |
Poltrone e divani | 19 | 44 | 836 | € 5.00 | € 95.00 | |
Tappeti | 5 | 15 | 75 | € 5.00 | € 25.00 | |
Terraglia | 15 | b | 12 | 180 | € 5.00 | € 75.00 |
Cucina | 1 | 100 | 100 | € 50.00 | € 50.00 | |
Cabina doccia | 1 | 50 | 50 | € 50.00 | € 50.00 | |
Stufe a legna | 2 | 80 | 160 | € 10.00 | € 20.00 | |
Sedie | 9 | 20 | 180 | € 2.00 | € 18.00 | |
Total | 9560 | kg | € 1’352.00 |
Vedi il video accelerato su YouTube
di Serena Bonetti
Una maglietta bianca, un paio di jeans, un nastrino giallo e azzurro sul cuore e tanta dignità, hanno voluto raccontare in italiano cosa sta vivendo il loro paese: in seguito all’invasione russa il loro popolo poteva vincere o morire; l’Ucraina ha scelto la lotta, perché non era pensabile vivere sotto una dittatura. Poi tutti in piedi davanti a noi, con alle spalle proiettata la loro bandiera sventolante sul cielo dell’Ucraina, hanno cantato in coro il loro inno nazionale. La mano sul cuore, lo sguardo fiero, la malinconia che diventava forza. La commozione e la fragilità l’abbiamo sentita noi invitati a quella festa. L’immagine delle due bambine bionde, serissime, con la mano sul cuore, concentrate nel canto è stata potente.
L’applauso è stato lungo e sentito, ma era solo l’inizio: balli, altri canti, un assaggio di un brano suonato su una specie di flauto, strumento antico tipico del loro paese, e poi un video sulla loro terra, sulla bellezza di quei luoghi. Immagini idilliache, di una terra che ancora era in pace, dove le stagioni cambiavano paesaggi e colori. Posso immaginare le emozioni che potevano sentire guardando quelle immagini: è venuta anche a me una sorta di malinconia commossa.
Poi è continuata la voglia di dire grazie, grazie alla valle che li ha accolti, alle persone che li hanno aiutati. E lo hanno fatto con un video creato da loro, un po’ serio un po’ ironico davvero simpatico e toccante (gentilmente fornito per questo articolo). Il senso di gratitudine infine è passato anche attraverso il cibo, mettendo in tavola per noi un sacco di prelibatezze, tutte ricette ucraine.
Penso alla parola Comunità e cerco nel dizionario la definizione precisa: insieme di persone unite tra loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni. Ecco, mi dico, queste giovani donne, coi loro bambini, con pochi uomini, coi loro problemi e le loro ferite, con la loro fierezza e sensibilità, sradicate dalla loro terra, sono davvero una comunità.
Una festa riuscita e apprezzata!
Non abbiamo mai fatto appuntamenti, bastava solo andare in questo posto e incontravi sicuramente amici. Amavamo viaggiare con la famiglia e gli amici sulle rive del Mar d'Azov, dove ammiravamo spesso albe e tramonti. Eravamo un grande gruppo di amici e la nostra passione era viaggiare in Ucraina. Abbiamo visitato tutti i posti più belli dell'Ucraina, allestito campi vicino ai laghi di montagna e la sera abbiamo cantato canzoni con una chitarra accanto al fuoco e abbiamo goduto della libertà e della giovinezza. In uno di questi viaggi, ho incontrato il mio futuro marito e ci siamo innamorati. Tre anni fa ci siamo sposati. Dopo poco è nato il nostro piccolo figlio Lena.
Con la nascita di nostro figlio, la nostra vita è diventata ancora più significativa. Abbiamo sognato molto, fatto progetti e pensato al nostro felice futuro. Abbiamo iniziato a costruire la casa dei nostri sogni dove volevamo vivere e crescere i nostri figli. Eravamo molto felici.
Il 24 febbraio, la mattina presto, ci siamo svegliati sentendo esplosioni. Era iniziata la guerra. Abbiamo telefonato ai nostri parenti e abbiamo deciso di unire la famiglia di mio marito e i miei genitori in un appartamento nel centro della città, nella speranza che fosse più sicuro il centro rispetto alla periferia. Mio marito è andato a prendere acqua e cibo, ha cercato di comprare almeno qualcosa, tutte le persone erano in preda al panico, le code nei negozi erano enormi, abbiamo capito che dovevamo fare scorta di cibo, perché nessuno sapeva cosa ci aspettava.
Teatro di Mariupol prima del 24 febbraio 2022
Presto iniziarono continui bombardamenti e nella nostra città rimanemmo senza elettricità, acqua, gas e comunicazioni. Non potevamo contattare i nostri parenti e amici in alcun modo.
Teatro di Mariupol dopo il 24 febbraio 2022
Non sapevamo se erano ancora vivi e non ci rendevamo assolutamente conto di cosa stava succedendo e cosa avremmo dovuto aspettarci. I bombardamenti e le esplosioni diventarono più frequenti. Nel nostro appartamento tutte le finestre e le porte interne sono volate via, a causa delle esplosioni. Nell’appartamento avevamo 5 gradi Celsius, e senza gas io cercavo di riscaldare mio figlio di un anno tenendolo tra le miei braccia. Gli uomini per strada accendevano fuochi per cuocere il cibo e scaldare l'acqua. Un giorno sono arrivate direttamente le bombe sulla nostra casa e i frammenti di una granata hanno colpito mio marito. Abbiamo cercato di salvarlo, ma purtroppo è morto.
Da quel giorno la mia vita si è trasformata in un inferno. Per 10 giorni eravamo seduti nel corridoio di quello che restava della casa. Sono stati i 10 giorni peggiori della mia vita. Tutto intorno fischiavano ed esplodevano bombe provenienti dai carri armati e dagli aerei.
Ma ancor di più tutto era distrutto dentro di me. Volevo solo morire. Mio figlio piangeva costantemente e vedevo la paura e l’orrore nei suoi occhi. Mi sono ripresa e mi sono detta che dovevamo andarcene a tutti i costi. Mio figlio doveva vivere.
Ho preso uno zaino con tutto il necessario per il bambino e con mia madre e mio figlio siamo scappati sotto i bombardamenti. Siamo stati fortunati. Siamo riusciti a scappare vivi. A quanto pare, abbiamo un bravissimo angelo custode. Quando siamo arrivati in Ucraina occidentale, i volontari si sono messi in contatto con noi tramite gli amici di mio marito e ora siamo a Poschiavo.
Siamo al sicuro e lontano dalla guerra. Abbiamo incontrato molte persone gentili e generose che ci aiutano. Una famiglia ci ha dato il loro appartamento. Ora abbiamo la nostra casa temporanea, ma molto accogliente. I membri della famiglia amano molto il piccolo Leva e Leva li adora. Li chiama “nona” e “nono”. Passano molto tempo insieme e gli insegnano l'italiano. Leva è così felice e li ripaga con tutto il suo amore. Prima di allora, noi e diverse altre famiglie abbiamo vissuto per due mesi in un appartamento messo a disposizione dalla Chiesa Evangelica di Brusio. Per tutto questo tempo dei meravigliosi volontari ci aiutano e si prendono cura di noi. Siamo infinitamente grati a tutti coloro che ci ricevono con tanta cura e attenzione.
A Poschiavo e Brusio ogni martedì ci incontriamo tra noi ucraini e gli abitanti della Valposchiavo. Ci sono tante persone cordiali e generose che si impegnano per tutti noi.
Tutti gli ucraini vanno alle lezioni di italiano. Siamo divisi in tre gruppi. Grazie a questa opportunità e ai nostri meravigliosi insegnanti, molto presto saremo in grado di comunicare con tutti nella stessa lingua e ringraziare tutti personalmente.
Ci è stata data anche la possibilità di partecipare al mercato locale e, grazie a questo, sono tornata alla mia attività preferita, ricamare spille con perline. Tante cose meravigliose accadono nelle nostre vite, grazie a voi.
Non ci stancheremo di ringraziare tutti gli abitanti della Val Poschiavo per il grande aiuto per tornare a vivere e andare avanti.
A Chiavenna si è costituito il gruppo AUV - Ausili Ucraina Valchiavenna composto dai referenti territoriali delle associazioni di volontariato presenti in valle per far fronte all'emergenza profughi dell'Ucraina nella nostra Valchiavenna.
E' stata attivata una raccolta di ausili e presidi di tipologia sanitaria (presidi di assorbenza, stampelle, deambulatori, cuscini antidecubito e altro).
Una grossa parte delle donazioni era già stata inviata, in collaborazione con il Coordinamento Emergenza Profughi di Chiavenna, direttamente in territorio di guerra in Ucraina.
È rimasto ancora un po' di materiale che gentilmente il gruppo AUV ha messo a nostra disposizione.
Di ogni ausilio donato è stata valutata l'idoneità e si è provveduto alla sanificazione secondo le normative COVID.
Ecco l'elenco del materiale:
100 confezioni di presidi incontinenza di vari modelli e taglie, più 9 pacchi di traverse.
48 scatole da 12 compresse di garza sterile 36x40 scadenza 2024
48 scatole da 12 compresse di garza sterile 36x40 scadenza 2023
5 confezione benda da fissaggio autoadesiva 10x20 scadenza 2024
2 pacchi da 10 rotoli di bende scadenza 2023
2 pacchi da 1 kg di garze idrofile 20x20 scadenza 2023
12 pacchi di benda fissaggio autoaderente (self adhesive soft) 10x20 scadenza 2024
6 pacchi di cerotto elastico ipoallergenico scadenza 2023
1 pacco di benda a rete tubolare 25 metri scadenza 2024
8 paia di stampelle
1 deambulatore
2 cuscini antidecubito
Noi abbiamo acquistato per 3'000 CHF di medicine e kit prontosoccorso, 33 sacchi a pelo e 7 materassini, e dato a Paolo e Glep 700 € per il viaggio.
Questo sarà l'ultimo viaggio con questo bus che ha superato i 350'000 km. Ormai sterzo, cambio e freni sono da rifare. In Svizzera la riparazione costa troppo. Il bus verrà venduto in Ucraina al miglior offerente.
Cerchiamo ora un bus d'occasione per continuare l'assistenza all'Ucraina.
Ringraziamo di nuovo tutti i donatori e in special modo il gruppo AUV Valchiavenna.
Irinel Chelariu il nostro camionista di fiducia chiude il TIR pieno zeppo
I volontari che hanno aiutato a caricare il camion da sinistra verso destra:
Tarcisio Della Cà, Werner Brändle, Paolo Zala, Auda Dorsa, Irinel Chelariu, Severino Passini, Massimo Perepelytsia, Massimo Chyniakov, Andrey Pugachov (gli ultimi tre sono di Mariupol). Mancano Fernando Zanetti e Luigi Beti che stanno recuperando i letti della casa anziani.
Lista del materiale:
(i prezzi sono simbolici e sono intesi a fini doganali)
Descrizione | Quantità | p=pallet b=box | Peso | Totale in kg | Prezzo in € | Totale in € |
Letto singolo | 29 | 65 | 1885 | 5.00 | 145.00 | |
Letto ospedale | 14 | 110 | 1540 | 5.00 | 70.00 | |
Materasso semplice | 7 | 35 | 245 | 3.00 | 21.00 | |
Sedia a rotelle | 1 | 60 | 60 | 5.00 | 5.00 | |
Piumini e coperte | 10 | 8 | 80 | 5.00 | 50.00 | |
Vestiti | 135 | b | 15 | 2025 | 2.00 | 270.00 |
Articoli per Igiene | 2 | b | 15 | 30 | 10.00 | 20.00 |
Lavagne scuola | 5 | 100 | 500 | 10.00 | 50.00 | |
Acqua minerale | 1 | p | 400 | 400 | 20.00 | 20.00 |
Biciclette | 6 | 35 | 210 | 20.00 | 120.00 | |
Doghe | 25 | 25 | 625 | 5.00 | 125.00 | |
Panca | 1 | 60 | 60 | 10.00 | 10.00 | |
Finestre | 13 | 70 | 910 | 10.00 | 130.00 | |
Tavoli | 13 | 50 | 650 | 5.00 | 65.00 | |
Armadi | 8 | 70 | 560 | 10.00 | 80.00 | |
Poltrone e divani | 4 | 60 | 240 | 5.00 | 20.00 | |
Giocattoli | 2 | b | 15 | 30 | 5.00 | 10.00 |
Comodini | 2 | 15 | 30 | 1.00 | 2.00 | |
Tappeti | 6 | 20 | 120 | 5.00 | 30.00 | |
Sedie | 22 | 30 | 660 | 2.00 | 44.00 | |
Totale | 10860 | kg |
1’287.00€ |
Ringraziamo la popolazione della Valposchiavo, dell'Engadina Alta e della Val Bregaglia per la donazione della merce e dei contributi.
Dopo aver caricato materiale a Vicosoprano e al centro di raccolta a Campascio, con il loro bus strapieno, che ormai ha superato i 350'000 km, sono partiti con la speranza di arrivare sani e salvi al centro di raccolta ucraino a Rivne.
Sono 1'850 km attraverso la Svizzera, Austria , Germania, Cechia, Polonia e Ucraina
Rivne, in ucraino Рівне prima del 1991 e in russo Ровно, traslitterato Rovno, in polacco Równe, è una città dell'Ucraina occidentale, centro amministrativo dell'oblast' di Rivne e del distretto di Rivne. È un importante nodo autostradale (collega Brėst, Kiev, Leopoli) e ferroviario (Zdolbuniv, Sarny, Kovel') ed è sede di un aeroporto internazionale. La popolazione nel 2021 è di circa 250'000 abitanti. In questa città è stato allestito un centro di raccolta di tutto il materiale che viene dall'occidente e che passa attraverso la Polonia. Da qui, attraverso un'organizzazione che gestisce le richieste più urgenti, il materiale viene distribuito in tutta l'Ucraina.
Un grande grazie ai comune di Brusio, Bregaglia e Poschiavo, che hanno contribuito ognuno con 5'000 CHF, alla popolazione della Bregaglia e della Valposchiavo che ha raccolto materiale e contributi in denaro. Stiamo ora organizzando un trasporto in Moldavia a Chișinău, dove con l'aiuto dell'Associazione "Portatori di Speranza" contribuiamo ad aiutare 250 rifugiati provenienti dalla zona di Odessa.
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